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Immunonutrizione, cos'è?
di Grazia Napoli





Nutrizione e sistema immunitario. Co-fattorialità che, in caso di disequilibrio possono essere causa di patologie croniche gravi, cardiovascolari, neoplasie.
Le infiammazioni intestinali provocate dall'assorbimento di cibi ipercalorici, talora accoppiati in maniera impropria generano infatti malattie a volte irreversibili, specialmente con l' età. Nutrirsi bene e con cibi che abbiano anche una funzione antinfiammatoria è allora un "obbligo" sin dall' infanzia.

Quello che può sembrare solo un discorso di buon senso ha solide basi scientifiche, avvalorate da ricerche internazionali nel campo della immunonutrizione, la Scienza che studia l'impatto del cibo sul sistema immunitario e, dunque, sulla salute.




E' dello scorso mese di Febbraio la pubblicazione del libro "Mangiare per prevenire. L'immunonutriziine a tavola", a cura di due ricercatori italiani, Mauro Serafini, responsabile del Laboratorio Alimenti funzionali e prevenzione stress metabolico presso il CRA-NUT per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria di Roma e Emilio Jirillo, Professore Ordinario di Immunologia dell' Università di Bari.

A quest' ultimo abbiamo rivolto alcune domande




D. Professore, qual è stato il punto di partenza del vostro studio?

R. Siamo partiti dall' evidenza che alcuni alimenti, e in particolare i polifenoli, contenuti ad esempio nell'uva nera, nel vino rosso, nelle fragole e, in genere, in frutta e verdura, soprattutto la lattuga, hanno capacità antinfiammatoria. Per stare bene bisogna nutrirsi con alimenti in grado di ridurre il carico infiammatorio provocato da cibo cosiddetto spazzatura ed ad alto grado ipercalorico.

D. Facciamo un esempio

Dopo un prima colazione ipercalorica l'intestino si infiamma, di un'infiammazione post prandiale a basso grado. Per prevenire ciò, basta bere un succo di frutta, in grado di contrastare e ridurre l' infiammazione come scientificamente dimostrato dal Prof. Serafini.

D.Che cos'è un'infiammazione?

R. E' uno stato patologico caratterizzato da un infiltrato di globuli bianchi in un determinato organo, la cui persistenza finisce con il generare danno. L'obesità e il diabete e, in generale, la sindrome metabolica sono da considerarsi malattie infiammatorie legate al cibo.


D. La prima medicina, voi sostenete, è il cibo. Qual è la dieta in assoluto più antinfiammatoria?

R. Senz'altro la Dieta Mediterranea. Ricca di frutta e verdura; con il condimento dell' olio extravergine di oliva e il vino in quantità misurata: 2 bicchieri per l'uomo, un solo bicchiere per la donna, che ha meno enzimi in grado di degradare l'alcool


D. E la  pasta?

R. E' consigliata quella di cosiddetto grano antico khorasan, venduto sotto il marchio kamut, il cui chicco contiene più polifenoli, vitamine e grassi insaturi. Non va bene invece la pasta fatta con farine di grano moderno, ricche in zucchero raffinato e povere in fibre. Tali tipi di pasta sono sconsigliabili in diabetici e persone obese.

R. Meglio cibi non trattati dunque?

D. Sarebbe ottimale una dieta paleolitica, che un tempo si basava sulla ingestione di bacche, ghiande, verdura, per giunta non lavate. Infatti. i batteri del suolo penetrando nel nostro intestino lo hanno aiutato a costituire la flora intestinale o microbiota.

D. Che cos'è il microbiota?

R. E' l'insieme dei batteri che proliferano nel nostro intestino e che determinano lo sviluppo del sistema immunitario, aiutando cosi a prevenire allergie e patologie autoimmuni. Il segreto è riuscire a mantenere in equilibrio batteri amici e batteri nocivi, in modo da avere un microbiota di tipo protettivo, sia a livello intestinale, che sistemico.

D. Ci sono anche vitamine indispensabili alla difesa del nostro sistema immunitario?

R. Certo. Innanzitutto la vitamina D. In grado di attivare la via antinfiammatoria nell' intestino. Si trova soprattutto nel pesce, nell' olio di fegato di merluzzo. E' anche attivata dai raggi solari. Una volta si sfruttava la elioterapia, per combattere la tubercolosi.
Le stesse proprietà antinfiammatorie ha la vitamina A. Ne sono molto ricche le carote.
Vanno bene gli integratori, ma, se è possibile, è meglio assumere queste vitamine direttamente dagli alimenti.

D. Cosa succede nel paziente anziano?

R. Con l'età si tende a mangiare poco e male. Per ragioni economiche, per problemi ai denti, per pigrizia. E invece è un'età in cui il cibo e i nutrienti vanno calibrati per evitare infiammazioni e l'aggravarsi di patologie preesistenti. Anche perché il microbioma si riduce. L'immunonutrizione è fondamentale proprio nel paziente anziano

D. E per le donne?

R. Nelle donne │ fondamentale curare la flora intestinale con la somministrazione di probiotici. Sempre, ma in particolare in gravidanza. I lattobacilli o il bifido batterio, organismi vivi che si trovano nello yogurt, passano attraverso la circolazione placentare e il feto crea una propria flora intestinale, che ne impedisce il rigetto.

D. Il consiglio che vi sentite di dare?

R. Mantenere una dieta equilibrata per tutto l'arco della vita, per stare bene e promuovere la prevenzione


  
  
  


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