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Scalea: la storia, la natura, la vacanza
di Grazia Napoli





Tante scale in vicoli strettissimi. Un intreccio di case che sale, si arrampica sulla collina. E' Scalea, 15 chilometri a Sud  del promontorio, da cui prende il nome; estesa verso il mare Tirreno, nella zona Nord della costa calabra, su un mare di incomparabile limpidezza, a cui deve fama, bellezza, sviluppo.

Ruderi e vecchie mura ne raccontano una storia antica.
La zona era abitata già in età preistorica. Lo testimonia il materiale di età paleolitica trovato in una caverna presso torre Talao, che domina il promontorio roccioso, detto, appunto, Isola di Scalea. E, nella piana a sud di Scalea, presso la foce del fiume Lao, si vuole sorgesse la città omonima, di origine preindoeuropea, colonizzata, poi,  dai sibariti, nel sesto-quinto secolo avanti Cristo.

Su, in alto, è la vecchia Scalea. Conserva un impianto medievale. Tracce di quell'epoca sono ancora visibili nel Palazzo dei Principi, che sovrasta un nugolo di stradine tortuose, ripide scalinate sormontate da archi, costruzioni pittoresche e suggestive, ornate da motivi in ferro battuto e illuminate da lampioncini, che ricordano un'epoca passata.
Antiche le chiese: dalla basiliana chiesetta dello Spedale; alla chiesa di San Nicola in Plateis; a quella di Santa Maria, restaurata nel '600, in cui si conserva una grande Circoncisione di Scuola Napoletana.
Ma è il mare la vera ricchezza di Scalea. E' qui, nella zona balneare, che sorgono alberghi, villaggi,  lidi, che danno ogni comfort al turista.

Scalea è al centro di bellezze naturali e marine senza pari.
E' l'Isola di Dino, la meta più prossima, che consente anche un vero e proprio itinerario di visite, verso nord, in direzione San Nicola Arcella e Praia a Mare.
Dalla caratteristica forma di triangolo scaleno, l'isola conserva un aspetto selvaggio, anche se è ormai attrezzata adeguatamente a ricevere i visitatori.

Il viaggio inizia dalla spiaggia di Scalea, lungo un rotta segnata da un scogliera frastagliata, ricca di vegetazione e di insenature, che danno al paesaggio qualcosa di misterioso. Come questa roccia in cui il tempo sembra aver scavato una forma di orecchio. Misteri degli scogli, battuti e scolpiti, nei secoli, dal mare.
Ma lungo la navigazione non manca la Storia: ecco il castello del Principe Lanza, che risale al 1660. Qui, i Principi di Scalea portavano le proprie mogli per la prima notte di nozze e volevano trovarle illibate, altrimenti le avrebbero sgozzate in quello stesso castello.

Più avanti, la Torre Saracena...
Il mareinvita ad esplorarlo, fino all'Arco Magno, in territorio di San Nicola Arcella. Sotto un arco di roccia: un' insenatura, una spiaggetta, una conca di mare caldo, incontaminato, completamente circondato dalle rocce e adlle grotte...

Il viaggio riprende verso l'isola.
Alle sue falde, incantevole, ricca di stalattiti e stalagmiti, che ne disegnano il soffitto e le pareti è la grotta azzurra, dal colore delle sue acque. A guardia della grotta: uno spuntone di roccia a forma di frate. Torna la fantasia popolare a descrivere la natura, a creare una suggestione, che il 15 agosto diventa espressione religiosa, con la processione in mare della statua della Madonna, che parte proprio da qui.





Ed eccoci sull'isola: il porticciolo, le terrazze, i punti di ristoro, i bungalow.

Da Scalea è possibile raggiungere ancora, verso nord, Maratea: perla della costa tirrenica lucana, dominata, come Rio de Janeiro, dalla statua del Cristo Redentore, che ne è il simbolo. Qui, il verde dei boschi e l'azzurro del mare sembrano toccarsi, in un accostamento naturale che, nelle sere dell'estate, può diventare "magico".






  
  
  

 
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