Nelle viscere di Melfi
di Grazia Napoli
Le manifestazioni natalizie a Melfi hanno incluso - quest'anno - una particolare esperienza sensoriale nella città sotterranea.
Gli ipogei
Piccoli gruppi massimo venti persone per una discesa progressiva nelle viscere della città tra cantine e camminamenti, accanto a mura vulcaniche su cui la moderna tecnologia racconta per immagini una storia antica. Un percorso di due ore che - tra discese e risalite - si conclude nella grande Cisterna angioina del Castello Federiciano, dove protagonista è la declamazione dei versi del 33esimo Canto del paradiso. Omaggio a Dante nell'anno a lui dedicato.
Partenza dalle Cantine Carbone in via Nitti con un momento di meditazione collettiva affidato ad Antonella e Francesca Moccia, che predispone al cammino. Cinque le repliche giornaliere alla scoperta di questi Ipogei Scavati nel ventre del Cono vulcanico da cui sono state ricavate le pietre scure con cui è stata edificata la città. Un posto dalla temperatura ideale per consevare il vino, conciare le pelli, cardare la lana, essiccare le carni, molire le olive...insomma tutto cio' che è vita e tradizione.
Nella Cantina Trimarco: la riscostruzione di una dimora dell'800, in cui riecheggia il Canto di Natale di Dickens,con la voce di Simonetta Rizzitiello; un presepe francescano fa da sfondo alle note del violino di Tiziano Gioiosa nelle Cantine Mancusi; nel frantoio ipogeo Casorelli la personale di scultura di Rino Cavuoti e un omaggio ad Antonio Poppa e Giacinto Cerone, radici dell'arte scultorea contemporanea melfitana.
Dalla fontana del Bagno, che accoglie un videomapping dedicato all'ambiente sui versi del Cantico delle Creature di San Francesco si risale verso la rocca. Sulle Mura Bizantine e sul Castello il video mapping realizzato da Vidio Carbone: fiabe e attualità senza trascurare l'impegno civile
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