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In un vecchio palco dello "Stabile"
di Grazia Napoli


Domina la piazza. E' il simbolo della cultura in città. E' il frutto della lungimiranza della borghesia intellettuale e illuminata di metà '800.




L'idea di costruire un teatro risale al 1838 quando i borghesi potentini acquistarono il suolo su cui ancora sorge. La realizzazione arrivò solo 50 anni dopo, copia in miniatura del San Carlo di Napoli: dagli stucchi ai palchi, dagli arredi al velario, fino alla buca dell' orchestra.

Il teatro, che divenne ben presto simbolo dell'unità nazionale e dell'operatività di una classe sociale in continuo sviluppo, costo' mezzo milione di lire e fu intitolato al musicista potentino, Francesco Gerardo Antonio Stabile, le cui romanze manoscritte sono state affidate, per il restauro, alla Biblioteca Nazionale potentina.
  
Il 26 gennaio 1881, quando la costruzione non era ancora completa, andò in scena il primo vero spettacolo: una compagnia del "San Carlo" di Napoli ne "La Traviata".
Nel palco reale c'erano il Re Umberto I di Savoia e la Regina Margherita.

Gusto borghese e fasto monarchico si incontravano nel teatro potentino, luogo dell'arte e della cultura intellettuale, che - per la prima volta - si affermava su quella contadina.




Il gusto per l' opera e poi per l' operetta; l'arrivo delle grandi attrici; lo sguardo rivolto a Parigi.
Un gusto che si affinava anche nell'architettura e nell'arredo urbano. Accanto al teatro - in una foto del 1887 - una fontana opera del maestro scalpellino Bitetti.


Fasti che durarono fino agli anni '20 del '900, poi la lenta decadenza...

La disaffezione per le cose dell'arte fece perdere man mano al teatro - soprattutto dopo la seconda guerra mondiale - la sua originaria funzione.
Negli anni '60 si pensava di abbatterlo e sostituirlo con un moderno edificio….
Negli anni '70 divenne solo un cinema….

Gravemente danneggiato dal sisma del 1980, solo con la ricostruzione lo "Stabile" riacquisto' il suo antico splendore. 15 miliardi di lire, per un recupero non solo strutturale: il cemento armato sapientemente camuffato dai decori, i palchi non piu' di compensato e foderati di velluto, le poltroncine color porpora, il velario come quello di una volta.
  
Il 29 marzo 1990 il teatro fu restituito alla città. Sul palco la soprano Raina Kabaivanska e il tenore potentino Roberto Coviello....




Nel 2003, ancora un restauro. 500.000 euro per l'adeguamento agli standard di sicurezza. Ripresi gli stucchi, nuovi i tendaggi e le poltroncine, adeguata e finalmente funzionale la buca dell' orchestra. Ampliato anche il "ridotto": l'antica sede del Circolo Lucano, con un piccolo palco e un sipario per gli spettacoli minori.




Ora il teatro attende una vera gestione.
Da anni si parla di una Fondazione e di una Direzione Artistica, che consenta anche produzioni nostrane. Per ora, continua ad ospitare stagioni teatrali dei vari circuiti e manifestazioni pubbliche anche sdi altro genere. La proprietà e la gestione sono del comune...ma è chiaro che non bast.


Il pianoforte su cui Leoncavallo scrisse la sua opera "I pagliacci"


Il "gioiello" della città rimane li, con la sua storia. Scrigno di cultura e testimone dell'evoluzione della cttà. Va pero' curato, amato, mai trascurato!


  
  
  

 
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