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Teatro Danza - Generi a confronto
di Grazia Napoli






E’ il ballo x eccellenza: il tango, portato in scena al Teatro Don Bosco di Potenza dalla “Pasiones Company”, una delle più affermate compagnie argentine. “Pasiones y Tango” non è solo un insieme di coreografie, è un  vero e proprio “musical”, che racconta l' anima e la storia di quel popolo: l' amore, le feste, il calcio, la magia della notte, gli incontri furtivi, i tradimenti, le seduzioni e le passioni di un popolo, che esprime tutto se stesso in questa danza cosi sanguigna.
Veri maestri del tango, i 20 danzatori in scena, guidati da Adrian Aragon ed Erica Boaglio, insieme da 20 anni, hanno accompagnato il pubblico potentino in un viaggio sensuale e affascinante, poetico e faticoso, in cui i movimenti del corpo si armonizzano perfettamente con le luci, i suoni, i colori, che descrivono l' anima argentina. Un musical, che parte dal tango - sui temi originali di Esteban Gutierrez e Luis Corallini, ma anche su quelli  classici di Astor Piazzolla e Carlos Gardelre - e poi si evolve in una nuova forma, con l' inserimento di quadri di danza moderna, canto e spettacolo di strada.


E poi la grande danza contemporanea sui palchi lucani nell'ambito del “Festival città delle 100 scale”.




Innanzitutto la Compagnia di Virgilio Sieni, protagonista assoluto della danza contemporanea italiana dei primi anni
'80 e direttore artistico della biennale danza di Venezia. Sul palco del Teatro Stabile "Sonate Bach, di fronte al dolore degli altri" premio Danza&Danza 2007.
11 coreografie, in forma di ballata, che deflagrano nei gesti del dolore e della pittura, nel ricordo di tragici conflitti recenti: Sarajevo, Kabul, Gaza, Beslan. Con la danza si evocano le macerie dell' esistenza. L' attenzione di sposta verso il corpo. La tragedia si sublima e si trasfigura nell' arte uno spettacolo che da' una vera empatia




Ed è anche tornato a Potenza Alessandro Sciarroni, tra i coreografi e performer più originali degli ultimi anni, quest' anno protagonista di Folk-s, una pratica performativa e coreografica sul tempo. Il lavoro nasce da una riflessione sui fenomeni popolari di danza folk antica, sopravvissuti alla contemporaneità. In particolare Lo Schuh-plattler, ballo tipico bavarese e tirolese.
Per i performer di Folk-s non c'è altro tempo che il presente. La danza folk diventa elemento contemporaneo. La ripetizione del gesto non ha spazio e tempo precisi.
La singolarità dello spettacolo sta nella resistenza di attori e spettatori. La ripetitività propone un gioco di forza tra chi balla e chi guarda. Lo spettacolo non ha una durata predefinita: finisce quando in sala non rimane neanche uno spettatore, e sul palco neanche un ballerino.


  
  
  

 
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